Se entriamo in un negozio e cominciamo a leggere le etichette di tutti i capi d'abbigliamento tecnici che esistono, probabilmente finiremmo nel pallone in pochi minuti.

 

Come dovrebbe e cosa dovrebbe fare il nostro abbigliamento

  • Essere traspirante
  • Asciugarsi facilmente
  • Proteggere dai raggi UV
  • Non essere troppo pesante o ingombrante
  • Proteggere dal vento

 

Il problema del cotone

Drifit, EVA, Gore-Tex, HyVent, Coolmax, ecc... sono decine. Su tutti comunque vige comunque la stessa regola, no cotone. In un periodo in cui la lana è stata ampiamente rivalutata dalle grandi marche, il cotone resta il più grande nemico degli sportivi (e della loro salute).

La spiegazione è molto semplice, il cotone ha un enorme potere di assorbimento del sudore, infatti può assorbire una quantità d'acqua quasi uguale al suo peso, il che significa trovarsi dopo poche ore con addosso un peso doppio rispetto a quando siamo partiti.

Altro problema del cotone è che traspira ed espelle calore: bello direte voi, si, ma lo fa anche quando è inzuppato. Immaginate anche solo di trovarvi a 2.200mt con addosso un completo in cotone (ormai fradicio), che lascia uscire tutto il calore che avete addosso e al contempo vi si appiccica addosso perché bagnato (dandovi una sensazione improvvisa di freddo). Il rischio di avere un malore è molto alto.

È pur vero che in montagna un cambio è d'obbligo, però è meglio averlo perché avete preso una pioggia improvvisa piuttosto che per negligenza nei confronti dei materiali.

 

Come vestirsi a strati

Strato base

La scelta varia tra il poliestere ed il polipropilene. Entrambi hanno le stesse caratteristiche: asciugano in fretta, lasciano traspirare e sono molto leggere (fra i due è sicuramente consigliato il polipropilene, anche se ha un costo nettamente superiore).

In inverino consigliatissima anche la lana merino, trattiene perfettamente il calore e al contempo lascia traspirare.
 

Strato intermedio

Qui regna sovrano il pile, anche lui per la leggerezza, la capacità di asciugatura e l'isolamento termico di poco inferiore a quello della lana.
 

Strato superiore

La maggior parte delle giacche attualmente in commercio sono fatte con dei "laminati", tra cui il più famoso è sicuramente il polipropilene espanso termicamente, anche se ogni marca (comprese quelle illustrate sopra) ha un suo brevetto. Caratteristica dei laminati è la resistenza all'acqua e al vento, che lascia però traspirare correttamente il corpo.

Andando su giacche economiche vi capiterà sicuramente di incontrarne alcune rivestite di poliuretano microporoso; questo consente all'indumento di offrire una buona resistenza all'acqua ma riduce di molto la capacità di traspirazione (quindi fate attenzione).

 

Un piccolo trucco per sapere se effettivamente vi siete vestiti correttamente: appena partiti dovreste avvertire una leggera sensazione di freddo che ovviamente passerà durante il tragitto. Se invece alla partenza già state bene con l'aumento della sudorazione nelle fasi successive avvertirete troppo caldo e sarete costretti a cambiarvi.