ITINERARI DI SCIALPINISMO
MONTE MUFFETTO 2060 m
Bella ascensione dal significativo sviluppo. Per giungere sulla sommità del Muffetto si superano tre distinte elevazioni. La seconda di queste, il Dosso Rotondo, può essere degnamente ritenuta una meta a sé. Da Prati Magri 1064 m si risalgono i prati in direzione Nord-Ovest fino al punto più alto degli stessi. Si entra nella fitta e bellissima abetaia seguendo un largo sentiero che adduce alla radura delle Corti (1343 m, ore 0.40). Attraversata la stessa ci si riimmette nel bosco qui più rado e con una diagonale verso destra si raggiunge la vasta radura di Cascina Redicampo 1464 m. Un sentiero risale ora con percorso un poco disagevole la sponda orientale del Dosso Redicampo permettendo di raggiungerne l'inizio vero e proprio nei pressi del Roccolo del Casinetto (1589 m, ore 1.15). Si risale tutto il vasto ed estetico dosso fino ad un rialzo dello stesso. Si scende pochi metri alla selletta del Goletto di Redicampo 1610 m (cartelli segnalatori) e su terreno abbastanza sostenuto si raggiunge la sommità del Dosso dei Chiodi (1780 m, ore 1.45; nei pressi, arrivo di una sciovia). Con logico ed evidente percorso si scavalcano il Dosso Rotondo 1820 m ed il Dosso Splaza 1824 m calando alla depressione del Passo del Muffetto (1768 m, ore 2.30). Dal Passo si supera la Cresta Sud-Ovest del Muffetto che nella sua parte mediana presenta un salto di roccioso che viene solitamente superato, con buone condizioni della neve, sulla destra - Est - o sci in spalla direttamente in caso contrario. Si raggiungono così gli ultimi saliscendi e la vetta ( Monte Muffetto , 2060 m, ore 3.30). MONTE MUFFETTO 2060 m
Il Dosso Sud-Est delimitato a Sud dalla Valle di Zerlo e a Nord dalla Valle di Rango offre una divertente ascensione in un ambiente affascinante ed intatto. La tipologia del terreno asceso offre una sensazione di aereo isolamento difficile da riscontrare su montagne di questa quota. L'ultimo tratto, abbastanza ripido, necessita attenzione. Attraversato mantenendocisi a destra il piccolo centro abitato di Graticelle (cartelli segnalatori per gli itinerari escursionistici della zona) si inizia a risalire la carrareccia cementata che si inoltra nella stretta ed incassata Valle del Torrente Mella di Sarle . Ad un bivio, in presenza di una santella votiva, si continua a seguire il fondovalle fino ad un grande castagno poco sotto località Fo (quota 900 m circa, ore 0.30, cascinale con balconi sulla sinistra). Si iniziano a risalire a sinistra i ripidi prati transitando per località Fo 965 m e toccando di seguito i cascinali di quota 1002 m e di località Bauccol 1060 m. Si continua in direzione Ovest fino al punto più alto dei prati dove si tocca il filo dello sperone in corrispondenza di un'isolata cascina (1130 m circa, ore 1.30, cartelli segnalatori). Seguendo il tracciato del sentiero estivo si attraversa una fitta macchia boscosa raggiungendo l'ampia radura di Cascina Gardino (1285 m, ore 2.00). Si sale il soprastante rado bosco di faggi seguendo ancora il sentiero estivo che rimonta il lato orientale dello sperone e su terreno aperto e ripido si raggiunge il crinale del dosso. Lo si segue lungamente fin sotto il salto che precede Malga Muffetto che si supera sulla sinistra - Ovest - su terreno sostenuto per riprenderne il filo poco sopra toccando in breve la malga (1735 m, ore 3.15). Con itinerario evidente si continua a risalire il dosso su pendio moderatamente ripido fino a raggiungere il filo della cresta sommitale e la vicina vetta ( Monte Muffetto 2060 m, ore 4.00). MONTE CRESTOSO 2207 m
Gli arrotondati e ampi dossi che caratterizzano molte montagne delle Prealpi Bresciane costituiscono logiche linee di ascensione. Tra questi naturali percorsi verso l'alto il Dosso della Croce occupa per panoramicità e idealità sciistica un posto di assoluto riguardo. Se poi si considera il raggiungimento di un'elegante montagna non è esagerato inserire tale ascensione tra le tre-quattro scialpinistiche più remunerative che tutte le Prealpi Bresciane possano offrire. La partenza da Graticelle invece che da Memmo (si veda l'itinerario seguente) è consigliata solo in presenza di un buon livello di innevamento. Il percorso non presenta pericoli salvo un breve tratto nella metà superiore del dosso che va affrontato con debita circospezione. Da Graticelle si prende a salire l'unica strada asfaltata che prosegue oltre l'abitato. La si segue per un buon tratto superando località Vandenole fino alle cascine di località Stornegazze (ore 0.45). Si abbandona la carrareccia e si risalgono i ripidi prati alle spalle delle cascine in direzione Nord. Con percorso logico in direzione Nord-Nord-Est si guadagna il crinale Sud-Ovest del Mericolo 1549 m. Tale crinale boscoso può essere considerato l'ultima propaggine del lungo Dosso della Croce . Per rado bosco di abeti ci si porta sotto la modesta elevazione e la si costeggia sul versante Est verso la Valle Torgola fino a guadagnare il crinale (ore 2.30). Si segue lo stupendo dosso per un lungo tratto fino alle roccette di quota 1931 m che segnano la massima quota del Dosso della Croce propriamente detto (ore 3.30, cartelli segnalatori). Da qui il dosso si riduce a stretto crinale roccioso. Se le condizioni lo permettono si costeggia questo tratto sci ai piedi sul versante Ovest, verso la Val Cigoleto. Al contrario ci si mantiene sul crinale sci ai piedi o a spalla per poi riprendere l'arrotondato dosso poco sopra. Si doppia l'elevazione 2081 m e senza abbassarsi al vicino Passo delle Sette Crocette 2075 m si volge a sinistra per risalire la breve cresta Est del Monte Crestoso fino all'allungata gobba sommitale (2207 m, ore 4.30). MONTE ARIO 1755 m
Ben riconoscibile tra le montagne della Valle Trompia per la sua caratteristica forma e noto punto panoramico il Monte Ario merita, nonostante la modesta quota, di essere visitato sci ai piedi. La parte inferiore risulta un po' monotona avvalendosi di una lunga carrareccia ma da località Garotta il terreno diviene ideale prestandosi a belle scivolate. Da Forno Brolo 600 m risalire i prati subito a Nord dell'abitato fino a transitare le vasta radura di località Segonasso (numerosi cascinali, 800 m c.). Puntare alla parte sinistra più alta del pendio fino ad immettersi su stradina. Percorrerla in direzione Sud per poco meno di 1 Km fino ad una netta curva in presenza di un dosso. Risalire il medesimo fino ad accedere alla radura di località Zovato (1000 m c., ore 1.00). Percorre la stessa fino al più alto casolare e seguire la carrareccia che tagliando il versante Nord del Dosso della Puda 1242 m conduce al Passo del Cavalletto (1202 m, ore 1.30). Dal passo seguire la carrareccia che si sviluppa poco al di sotto del crinale dello sperone Ovest-Sud-Ovest del Monte Visigno fino a sbucare all'ampia radura di Località Garotta (1377 m, ore 1.50). Ha inizio qui la parte più interessante dell'itinerario. Risalire l'evidente pendio in direzione Nord-Est, superare un boschetto di faggi e abeti e, per un ultimo tratto moderatamente ripido, toccare il Monte Visigno 1545 m caratterizzato dalla presenza, nei pressi della sommità, di un grande contorto faggio (ore 2.15). Dalla sommità non abbassarsi come sembrerebbe logico lungo lo sperone Est che degrada verso il passo della Croce, ma scendere poche decine di metri in direzione Nord fino ad imboccare un corridoio nel bosco che si fa poi largo pendio. Lasciando sulla destra Malga Visigno 1445 m si continua fino al termine della radura nei pressi di un piccolo casolare. Rimesse le pelli si transita al Passo della Croce 1441 m iniziando a salire subito sopra lo stesso il dosso N-O del Monte Ario. Sui 1500 m c. si traversa decisamente verso destra entrando nei vasti pendii che caratterizzano il versante Ovest del Monte Ario. Lasciando in basso a destra Malga Croce 1508 m si risale un poco marcato sperone a destra di un rado boschetto e su terreno sostenuto si tocca la cima della montagna ( Monte Ario , 1755 m, ore 3.00). |